BIMESTRALE: LUGLIO/AGOSTO 2008
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BILL KAULITZ
LA MIA VOCE NON APPARTIENE A ME
Quando Bill ha dovuto subire l'intervento chirurgico alle corde vocali si è reso conto di una grande stranezza.
Di solito, se non stiamo bene, questo fatto riguarda soprattutto noi, ci sta a cuore la nostra salute, una parte di noi stessi.
Nel caso di Bill Kaulitz, invece, tutto si è rovesciato.
Bill stava male e rischiava la SUA VOCE.
Ma si è reso conto che la sua voce in realtà apparteneva ai fan, non a lui.
Bill, Tom e gli altri si sono sbracciati per rassicurare i loro seguaci, il problema di salute è diventato un problema di massa, che ha coinvolto migliaia di adolescenti.
URLAVO CON TUTTE LE MIE FORZE
"Io dovevo soprattutto farmi curare, comportarmi da paziente perfetto.
Non potevo mettere a repentaglio la voce, non ne avevo il diritto.
Bisognava rassicurare i fan, da una parte, ma dall'altra bisognava fare tutto per bene perchè la voce dei Tokio Hotel tornasse a cantare come prima, senza danni nè sbavature.
Se non fossi stato capace di tornare a cantare come prima mi sarei sentito colpevole.
Forse anche il mio pubblico mi avrebbe giudicato responsabile di un eventuale disastro.
I medici erano stati chiari nelle cause della malattia.
Dipendeva tutto da un cosidetto "abuso vocale".
Avevo chiesto troppo alla mia voce, ero stato imprudente.
Era come avere un'auto sportiva e correre sempre di più, senza prudenza, fino a sbattere contro un muro.
"Schrei" (Urla) era sempre stato uno dei miei pezzi preferiti.
E sempre l'avevo cantato e urlato con tutte le mie forze.
E avevo chiesto troppo al motore della mia voce.
L'avevo guastato, forse l'avevo rotto per sempre.
In tal caso temevo che il mio pubblico se la sarebbe presa con me, mi avrebbe odiato.
Ho avuto molta paura.
Poi i logopedisti mi hanno insegnato a parlare di nuovo.
Ma non se la sentivano a insegnarmi anche a cantare nuovamente.
LE CANZONI GIUSTO"Devi essere prudente, Bill", si raccomandavano, non devi riprendere in fretta.
Va' avanti per gradi.
Scegli le canzoni giuste, per i primi concerti, quelle più tranquille.
Non sforzarti troppo.
Dopo una canzone più gridata cantane una più modulata e tranquilla.
Tom, con la sua sensibilità, ha capito più degli altri il mio problema e l'ha condiviso con me.
Gustav e Georg sono stati cari e gentili ma non nascondevano una doppia preoccupazione.
D'accordo, gli stava a cuore la salute dell'amico Bill, volevano che guarissi.
Ma erano anche terrorizzati dai possibili guasti della mia voce.
Anzi, quella non era mia, era la voce dei Tokio Hotel, del gruppo.
Insomma, la mia voce apparteneva a tutti fuorchè a me.
Adesso che è tornata come prima ho imparato a rispettarla di più, del resto io la uso ma il pubblico e i Tokio Hotel ne sono i veri proprietari.
E fin da bambino ho imparato che le cose degli altri dobbiamo trattarle meglio delle nostre".
NESSUNO SEPARI BILL DA TOMBill: "Da quando io e Tom abbiamo compiuto 18 anni, la minaccia del servizio militare ha cominciato ad aleggiare su di noi come un avvoltoio. Abbiamo sempre cercato di parlarne poco ma con scarso successo: noi ci parliamo anche con gli sguardi e ci trasmettiamo molti pensieri e, soprattutto, gli stati d'animo. Quelli positivi ma anche quelli negativi come la paura di fare il servizio militare.
Poi siamo andati a fare le visite di leva e, dopo pochi giorni, abbiamo avuto il responso.
E' ufficiale, io non farò il servizio militare! Sono allergico alle punture delle vespe, come molti altri ragazzi, perciò non posso fare il servizio di leva.
Se un'ape mi pungesse durante un'esercitazione, per esempio, rischierei uno shock anafilattico, i medici dicono che potrei anche morire se non fossi ricoverato immediatamente in un ospedale vicino. Quindi un militare come me potrebbe creare solo un sacco di problemi, sarei un soldato a rischio: perciò è meglio lasciarmi a casa.
Odio le armi e la violenza. Del resto io sono contrario alle armi e alla violenza in genere, come sanno tutti quelli che mi conoscono.
L'idea di evitare il servizio militare, i fucili, le bombe e tutto il resto, mi rende felice. Ma ogni gioia purtroppo, rischia di avere il suo rovesio: mio fratello Tom è stato giudicato idoneo, lui farà il servizio di leva. Noi due siamo sempre stati assieme, da prima della nascita. Non so come faremo a restare lontani per tanto tempo. Per non parlare del lavoro. Mica i Tokio Hotel possono fare concerti riducendosi a tre soli elementi?!...
L'idea di prendere un chitarrista per sostituirlo è assolutamente impensabile. Tom è unico e io non vorrei mai trovarmi al fianco un altro al posto suo! Nè lo vorrebbero Gustav e Georg.
Tom: Bill non farà il servizio militare. Evviva! Invece i medici hanno giudicato me idoneo. Questo non semplifica le cose. Io e Bill siamo sempre stati vicini, da prima che nascessimo. E' come se fossimo una sola persona, due facce della stessa medaglia. Bill è più introverso, a volte pessimista. Io invece la butto in allegria, sono la sua parte positiva. Assieme abbiamo il nostro equilibrio. Da soli siamo come una bicicletta con una sola ruota. Per me, forse, è più facile cavarmela. Mio fratello, invece, potrebbe deprimersi, stare male.
Sono davvero in pena per lui. Senza contare, poi, che anche la nostra band è molto compatta. In tre i Tokio Hotel sarebbero un'altra cosa. Stiamo già pensando che potremo tenerci in contatto con i computer, così oltre a comunicare scriveremo nuove canzoni.
E poi Bill potrebbe chiedere dei permessi anche per provare, per incidere nuovi dischi. Sì, per un po' di tempo magari daremo meno concerti ma faremo più dischi. A meno che i medici non scoprano una cosa importantissima: io e Bill, gemelli omozigoti, siamo allergici soprattutto alla lontananza l'uno dall'altro.
UNA CASA PER I TWINS KAULITZ
Vivere anni e anni fuori casa può fare venire a nausea le camere d'albergo. Anche se ci si chiama Tokio Hotel. Perciò da più di un anno i quattro ragazzi del rock hanno trovato una sistemazione comune per i periodi in cui sospendono i concerti e si dedicano alla produzione di nuova musica. Vivono in un grande loft pieno di cose utili, strane, divertenti e anche assolutamente inutili. Il loft è collegato allo studio di registrazione, perciò, dopo tanto viaggiare, Bill e compagni possono suonare, provare, comporre e registrare senza muovere un passo fuori di casa. Una sistemazione anche un po' buffa e divertente, una specie di casa da Grande Fratello, con tanto spazio per tutti ma con un solo bagno che Bill, Tom, Gustav e Georg si contendono lottando alla grande.
Ma quell'ambiente era troppo legato al lavoro per essere una vera casa. Perciò, durante i giorni del silenzio forzato dei medici, Bill ha avuto un'idea che gli è piaciuta molto: comperare una casa per sè e Tom.
Il gruppo sarebbe stato sempre molto compatto ma Bill e Tom desideravano una casa che fosse più CASA, dei Kaulitz, con le loro cose, i loro ricordi, le manie, i desideri e le contraddizioni che rispecchiassero i gemelli più famosi del mondo.
A BERLINO CI SI DIVERTE
Avrebbero potuto acquistarla ad Amburgo, secondo i pensieri di Tom. In una città più romantica, pensava invece Bill. Poi Tom ha avuto l'idea vincente: Berlino è oggi una delle capitali più divertenti del mondo. Oltre ad essere una città che raccoglie la storia della Germania e in cui ogni tedesco ha gettato un pizzico di cuore. Così i Twins Kaulitz hanno deciso di acquistare una casa a Berlino.
L'hanno scelta in una costruzione importante, una specie di castello, ricostruito dopo la guerra, frazionato in un lussuoso condominio.
Il grande appartamento di Bill e Tom rassomiglia all'interno di un castello fiabesco. Nell'intenzione dei due fratelli (soprattutto di Tom) in quella casa si potranno organizzare delle feste pazzesche. Ma anche regnerà un'atmosfera speciale, ideale per due artisti speciali come loro.
VORREI SCAMBIARMI CON MIO FRATELLO
A guardarci, io e Tom siamo proprio due persone molto diverse. Quasi nessuno si rende conto che, con una serie di opportuni accorgimenti, ciascuno potrebbe calarsi nei panni dell'altro e molto difficile sarebbe accorgersi della sostituzione. Io e Tom abbiamo tutti e due i capelli biondo scuro e lisci. Poi io me li tingo di nero, con delle mèche d'argento. Tom invece se li acconcia a trecce ruvide, alla maniera dei rasta. Se Tom si stirasse i capelli e li tingesse come i miei li avrebbe proprio come me. Così come se io li riportassi al colore naturale i li acconciassi alla maniera dei rasta giamaicani li avrei identici a quelli di mio fratello.
SE TOM INDOSSASSE I MIEI VESTITI
Il mio viso è truccato, le sopracciglia sono curate, un po' assottigliate e tinte come i capelli. Tom invece le tiene pià folte e del colore naturale. Se ci scambiassimo il look, se lui si truccasse come me e io mi tenessi un po' più incolto, come lui, succederebbe un miracolo da farvi stropicciare gli occhi. Aggiungete il resto del look. Provate ad immaginare Tom che si vestisse con i miei abiti mentre io adottassi il suo look metropolitano e post moderno. Io sono due o tre centimetri più alto di Tom, è vero, ma nessuno se ne potrebbe accorgere.
Così per il fisico: Tom pesa quasi tre chili più di me ed è più muscoloso. Lui fa ginnastica, io guardo la televisione. Ma anche queste differenze quando siamo vestiti, non si distinguono per niente.
SE CAMMINASSI COME LUI...
Resterebbe solo il portamento, a distinguerci un po', ma anche quello si può imitare per bene. Io cammino eretto, a testa alta e mi guardo attorno girando un po' il viso nella direzione del mio sguardo. Un po' come fanno gli uccelli rapaci.
Tom, invece, cammina in modo trasandato, dondola un po' la testa, si guarda attorno di sottecchi. Vi assicuro che qualche volta vorrei scambiarmi con lui per vedere l'effetto che fa. E la stessa cosa vorrebbe fare Tom assumendo per scherzo la mia identità.
Non ci sarebbe nulla di male, in fondo siamo fratelli gemelli. Peccato che io non sia bravo quanto Tom a suonare la chitarra, anche se non me la cavo affatto male.
Del resto anche Tom sa cantare, non proprio come me però se la cava molto bene. Pensate che quando abbiamo temuto che io perdessi la voce, per un po' abbiamo pensato di scambiarci le parti, i ruoli, e in qualche modo le identità. Ma poi, per fortuna, non ce n'è stato bisogno. Perciò continuo a pensare allo scambio per divertimenti, non per necessità.
ECCO ANDREAS L'AMICO PIU' CARO DI BILL & TOM
Io e Tom ci dividiamo anche l'amico più caro. Si tratta di Andreas, che è stato con noi fin dalla scuola materna. Noi tre siamo sempre stati una specie di singola unità indivisibile. Ci vogliamo bene e ci fidiamo incondizionatamente. Sbaglierebbe chi pensasse che i sentimenti non si possono dividere in parti uguali. Sarebbe un errore credere che, almeno inconsciamente, Andreas sia un po' più attaccato ad uno dei gemelli Kaulitz e un pochino meno all'altro. Per Andreas io e Tom siamo una sola persona, e come un'unica persona gli vogliamo bene. Andreas è l'unica persona che, col tempo, riesce a far parte della telepatia che c'è tra me e Tom.
SE INCONTRASSIMO 3 BELLE GEMELLE...
Una volta Tom ha detto che sarebbe bellissimo se noi tre incontrassimo tre bellissime gemelle, le sposassimo e mettessimo su una famiglia multipla in cui tutto si capisca con scambio d'occhiate e pensieri e moltiplichino l'amore e i sentimenti. E' semplicemente un sogno, una specie di dolce gioco, però sono convinto che mio fratello si guardi attorno e se trovasse tre bellissime gemelle...